Villa Zeno
Dimora “degna di un principe”, è stata definita nei secoli scorsi. Architettonicamente sontuosa ed armoniosa, è inserita in un vasto parco ricco di statue e di alberi esotici e secolari; fra questi c’è un enorme cedro del Libano, del quale parleremo fra poco.
Una Dimora “degna di un principe”.
Come la maggior parte delle ville venete costruite sulle rive del Piavon, anche la villa Zeno di Chiarano appartiene alle dimore veneziane che fra ‘500 e ‘700, furono edificate in terraferma come residenze estive e soprattutto quali centri direzionali di importanti aziende agricole e di produzione della preziosissima seta veneta.




Villa Zeno è stata costruita su un dosso rialzato del canale Piavon che in tempi antichi aveva una portata d’acqua decisamente superiore all’attuale.
Nei pressi della dimora, alla sua sinistra guardando la facciata esterna, gli archeologi della Soprintendenza hanno trovato i resti di una grande villa rustica di epoca romana, praticamente una fattoria con i magazzini e le terme, risalente ai primi secoli d.C.
I ragazzini di Chiarano ben sapevano che, sparse in quel campo, si potevano trovare in abbondanza, tessere bianche e nere dell’antica pavimentazione a mosaico! Questo per rimarcare l’antichità degli insediamenti abitativi nella zona.
Contemporaneità.
La dimora come la vediamo oggi si compone di due piani fuori terra e di un seminterrato posto sotto il corpo centrale rialzato rispetto alle due ali laterali. La facciata principale, rivolta a nord-ovest verso il Piavon, si caratterizza per la presenza di tre frontoni con timpano ornati di statue e pigne. In quello centrale spicca lo stemma degli Zeno, famiglia che annoverava anche un doge fra i suoi antenati.
La facciata che dà sul giardino è più semplice, ma presenta un timpano con una statua centrale.
Oltre alle due barchesse nel parco si eleva una esedra di forma ottagonale di costruzione posteriore alla villa, con una scala a chiocciola che porta alla terrazza. Si nota la scritta “Sic itur ad astra” e la data del 1878.

