Lo Stendardo di Fossalta Maggiore

Aderito Leone Fornasier

Chiarano, 18 marzo 1910 - Giarabub 21 marzo 1941

Sorgeva l'alba del primo giorno di primavera, quando nell'oasi di Giarabub, sperduta nel deserto libico, si scatenò l'inferno.
Già il 14 marzo l'oasi era stata assediata e pochi giorni dopo, il 19, le artiglierie alleate avevano attaccato in forze il caposaldo dove si trovava la grotta che aveva protetto dalle granate anche il Tenente Aderito Leone Fornasier.
Il Tenente Fornasier difese strenuamente la postazione. Combattè per quasi due giorni sotto l'imperversare delle granate, finchè, alle prime ore del 21 marzo, una granata da 88 lo colpì in pieno.
Aderito Leone Fornasier passò fulmineamente a miglior vita. La salma, quasi irriconoscibile, fu tumulata fra gli altri eroi.
Questa tragedia, in seguito, è stata raccontata da un suo commilitone, il sottotenente Carlotto Giovanni, che dalla lontana Bombaj, scrisse alla famiglia Fornasier per comunicare la fine di un amico, oltre che del superiore.
"Sono un ex compagno d'armi del povero Aderito. Non ho osato fino ad ora, di risvegliare al mio cuore di prigioniero il ricordo di un dolore veramente profondo. Ero subalterno nella sua stessa compagnia: più che compagni ci sentivamo fratelli, le gioie e i dolori son stati sempre fra noi condivisi. La grotta che ci ospitava, al sicuro delle granate nemiche, conosce il nostro passato dall'infanzia. Mi ero staccato da lui, poco prima della sua morte, in seguito a trasferimento in altro settore della piazzaforte. Aderito avrebbe voluto e potuto seguirmi, ma appariva evidente in lui il rincrescimento di lasciare la fidissima grotta e la maggioranza dei colleghi. Ha chiesto così di restare, promettendomi frequenti visite.
Il 14 marzo 1941, con suo grave pericolo, sotto l'imperversare delle granate nemiche e delle artiglierie che ci assediavano, è venuto a farmi visita, chiedendomi da fumare. Ho diviso in due la mia riserva di sigarette ed ho cercato di sollevargli il morale che appariva piuttosto depresso, quasi avesse un cattivo presentimento.
Il 19 marzo, alle ore 16, il nemico attaccava in forze il caposaldo dove giaceva la grotta di Aderito che, dopo eroica resistenza, colpito da granata 88, nelle prime ore del 21 marzo, passava fulmineamente a miglior vita.
La salma, quasi irriconoscibile, giace tumulata fra gli altri eroi.
E' un dolore per me, ma dovere, trasmettere alla sua adorata Ida.non più i telegrammi di Aderito. ma tale comunicazione!
Ossequi. Sottotenente Carlotto Giovanni.

Aderito Leone Fornasier, figlio di Albano e di Emilia Cellini nacque il 18 marzo a Fossalta. Intraprese gli studi magistrali e conseguì il diploma di abilitazione insegnò nelle scuole di Fossalta Maggiore meritandosi, ( come risulta da un documento del 1937 ) la valutazione di "buono, otto": allora si usava dare il voto anche i maestri.
Con il grado di Tenente, fu inviato a combattere in Africa, dove trovò la morte.
La vicenda eroica della quale Aderito Leone Fornasier fu protagonista in Africa fu raccontata anche in una commedia intitolata "Girabub", scritta da Pier Maria Bianchin.
L'opera fu tra le principali trasmissioni che l'EIAR nel '42.
Così ne scrisse l'Avvenire d'Italia del 18 ottobre: "a In questa sua "Giarabub" P.M. Bianchin ha trasfuso tutta la pasione eroica del soldato italiano ed i brevi quadri efficacissimi mostra l'epopea del presidio sperduto nel deserto libico che per oltre quattro mesi resistette impavido, al comando del tenenete colonello Castagna, all'assedio delle soverchianti forze nemiche. A Giarabub, Pier Maria Bianchin incontrò un suo amico ufficiale trevigiano: il Tenente Aderito Leone Fornasier, da Fossalta Maggiore, eroicamente caduto il mattino del 21 marzo 1941, colpito in pieno da una granata nemica durante le ultime ore della strenua ed eroica difesa di un caposaldo dell'oasi. Bianchin volle eternare la memoria del Caduto facendolo protagonista di uno dei principali quadri della sua radiocommedia, il secondo, dove è narrata una vicenda storica rimasta ignorata: la beffa giocata da un ufficiale italiano e 15 ascari assediati nel fortino di Garn el Grein a 60 chilometri da Giarabub.
Il lavoro radiofonico di Bianchin ha ottenuto il massimo plauso della Commissione dell'EIAR e del Ministero della Cultura".

Il 30 aprile 1942, il direttore didattico di Oderzo, Corrado Piccione, scrisse alla famiglia Fornasier:" Il Vostro eroico Figliuolo, scrivendo con il proprio sangue una pagina di abnegazione e di gloria, consacra sé stesso alla gratitudine della Patria.
Anche a nome di tutti gli insegnanti del Circolo di Motta di Livenza, Vi dico la mia via partecipazione, che è anche la partecipazione della scuola, al Vostro dolore, al Vostro orgoglio, e Vi asicuro che il nome e l'eroismo del Vostro Aderito rimarranno nel cuore di tutti noi che in lui apprezzammo le preclare virtù di mente e di cuore, per cui era degno di essere citato ad esempio. Non è morto, perché gli Eroi non muojono.
Fra non molto, con tutti i Compagni d'armi, farà scorta alla Vittoria nei cieli immacolati della Patria".
Riguardo alla "Vittoria".sappiamo tutti come andò a finire.
L'Amministrazione Comunale di Chiarano nel dedicò ad Aderito Leone Fornasier, una lapide che è murata nell'atrio delle scuole elementari di Fossalta che ora portano il suo nome.

 

Copyright © 2009 Pro Loco Fossalta Maggiore. Tutti i diritti riservati.